lunedì 9 dicembre 2013


ROMA - Sette uomini e cinque donne nella nuova segreteria del Pd con un'età media, molto bassa, intorno ai 35 anni. E' quanto annunciaMatteo Renzi il giorno dopo la sua clamorosa vittoria (nei numeri) alle primarie Pd. «Ancora non sono il segretario Pd: lo sarò da domenica, dopo l'assemblea. In questi giorni lavoriamo insieme con Guglielmo Epifani», ha aggiunto Renzi, che conferma che oggi incontrerà il premier Enrico Letta. «Vado a incontrare il primo ministro», ha detto il neosegretario.
 
«Sento la responsabilità, il compito è difficile e avverto l'emozione ma soprattutto la necessità di dare immediatamente segnali, non c'è un minuto solo da perdere». Così Renzi descrive il suo stato d'animo, spiegando che nel Pd «discuteremo ma contano i tempi, con le primarie i cittadini chiedono un cambio di passo».
 
FIDUCIA E GOVERNO La fiducia? «Non è un tema all'ordine del giorno». «Il punto non è far cadere il governo ma farlo lavorare affinchè il governo ottenga i risultati e dia risposte», ha detto Renzi. «Cuperlo ha detto cose belle, lavoreremo insieme, non c'è rischio per l'unità del partito, lavoriamo insieme perchè i risultati arrivino».
 
Non ci sarà alcun «braccio di ferro con i gruppi parlamentari», ha detto Matteo Renzi che aggiunge: «Non sono preoccupato che ci siano tensioni con i gruppi: questi hanno il dovere di discutere e dialogare»con il partito. «Non c'è alcuna mia imposizione per costringere i gruppi parlamentari a fare le cose che piacciono a me» precisa Renzi sottolineando invece che ci sono oltre «due milioni e mezzo di persone che si sono espresse» ieri e a cui bisogna dare risposte.«C'è un dialogo tra i gruppi parlamentari, la segreteria e le altre strutture» del partito afferma il prossimo segretario del Pd che aggiunge: «dò per scontato che non può che esserci condivisione» su temi come «la riduzione del numero dei parlamentari o il superamento del bicameralismo. Mi piacerebbe ascoltare le motivazioni di chi dice è giusto mantenere alti costi politica...». Per Renzi «non fare queste cose oggi sarebbe contraddire scelte che vengono dalla nostra base» .
 «Per il Pd la riforma elettorale è una priorità, il punto è sistemare i problemi del paese e per noi il percorso è uscire dalla logica del rinvio e fare le cose che servono», ha aggiunto elencando tra le priorità delle riforme anche la revisione costituzionale, interventi su costi politica e il piano sul lavoro.
 I NOMI Cinque uomini e 7 donne: ecco la segreteria annunciata da Matteo Renzi. Lotti all'organizzazione, Bonaccini (Enti locali), Filippo Taddei della John Hopkins (economia), Faraone al Welfare, Nicodemo(comunicazione), Boschi (riforme), Madia (Lavoro), Mogherini(Europa), Serracchiani (infrastrutture), Braga, Morani e Picieno. EPIFANI DA' I NUMERI. «Non abbiamo ancora i dati completi ma la cifra finale sarà di 2,9 milioni di persone, un dato di particolare importanza in tempi di antipolitica e disaffezione verso la politica». Così Guglielmo Epifani aprendo la conferenza stampa in cui Matteo Renzi annuncerà la segreteria.fonte:leggo.it

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