mercoledì 17 luglio 2013

BEATRICE, TRAVOLTA E UCCISA IN BICI A 16 ANNI. SI COSTITUISCE IL PIRATA: È UN MAGHREBINO 39ENNE

MILANO - Il pirata della strada che il 10 luglio ha investito e ucciso la 16enne Beatrice Papetti ha finalmente un volto. Si tratta di un maghrebino di 39 anni che in preda al rimorso si è costituito ai carabinieri del comnando provinciale di Milano. L'uomo è un ambulante con regolare permesso di soggiorno che vive a
Roncello.Quando Veatrice è stata uccisa stata tornando a casa in bici sulla strada Padana Superiore in compagnia del cugino di 18 anni, rimasto illeso, quando un'auto di colore blu scuro l'ha investita sfrecciando a tutta velocità.LA CONFESSIONE «Non volevo, non sono riuscito a evitare la sua bicicletta. L'ho investita io». Sono queste le prime parole con cui un 39enne magrebino si è rivolto ai carabinieri confessando di aver investito e ucciso a Gorgonzola (Milano), la 16enne Beatrice Papetti. Una confessione arrivata nella tarda serata di ieri, quando l'uomo si è costituito in caserma. Non ha retto alla foto della sua vittima, in tv e sui giornali, all'appello del padre della ragazzina tra i primi a soccorrere Beatrice e così dopo sette giorni, il 39enne Gabardi El Habib accompagnato dal suo legale, si è presentato ai carabinieri. Intorno alle 22 ha varcato l'ingresso della caserma di Cassano d'Adda e con un filo di voce ha raccontato l'incidente: Beatrice «vista solo all'ultimo momento», quando era troppo tardi, «quando non sono riuscito a evitare la sua bici». Poi la fuga: «ho avuto paura, ero spaventato» racconta ai militari. Il 39enne è scappato lungo la statale Padana superiore a bordo del furgoncino Peugeot Ranch, lo ha nascosto nel box di un amico, ma sapeva che i carabinieri erano sulle sue tracce. Il mezzo è ora sotto sequestro, per il 39enne invece si sono aperte le porte del carcere.VINTO DAL RIMORSO Sette giorni dopo l'investimento di Beatrice Papetti, la ragazza di 16 anni travolta in bici da un pirata della strada a Gorgonzola (Milano) e dopo che le indagini dei carabinieri non avevano portato a nulla, è stato il presunto responsabile a costituirsi. L'uomo, secondo quanto riportato dal Corriere, si era già preoccupato di mettersi al riparo, e aveva nascosto la sua auto - un Peugeot Ranch blu metallizzato - nel garage di un amico, perchè nessuno potesse vederla, notarla, o ricollegarla a lui. Poco dopo le 22 di ieri sera, però, El Habib Gabardi, marocchino, 39 anni, operaio e ambulante, s'è presentato insieme al suo legale ai carabinieri della Compagnia di Cassano d'Adda, che dopo averlo interrogato a lungo lo hanno arrestato. Ha fornito una confessione breve e completa: «Non ho visto quella ragazza, ho avuto paura, non sono riuscito a pensare e sono scappato». «Solo allora - ha continuato - mi sono reso conto di quello che era successo, della tragedia che avevo provocato. E il rimorso è stato troppo forte, alla fine non l'ho più sopportato». Ora è in carcere.

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