lunedì 15 luglio 2013

BENZINA, ZANONATO RICHIAMA I PETROLIERI. L'IRA DEI GESTORI: "SCIOPERO CONFERMATO

ROMA - Il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha disposto un richiamo ai petrolieri per quanto riguarda l'aumento dei prezzi dei carburanti. Lo ha detto a Piossasco a margine dell'inaugurazione dei lavori del nuovo elettrodotto Italia-Francia. Zanonato ha anche annunciato un piano per
evitare gli aumenti. «Il rincaro è prevalentemente dovuto ad un aumento del greggio e della domanda - ha detto Zanonato - e per questo i petrolieri aumentano il prezzo. Ma lo stacco, cioè la differenza tra quanto crescono i listini europei rispetto ai nostri, è minimo. Ho comunque già disposto un richiamo ai petrolieri chiedendo loro di tenere conto della situazione del nostro Paese. Oggi ne ho parlato casualmente con un petroliere. Stiamo predisponendo un piano perchè non ci siano aumenti».«La volontà di non aumentare l'Imu è assoluta, e lo stesso vale per quel che riguarda l'Iva», ha aggiunto Zanonato parlando ancora della tassa sulla casa. «La cabina di regia - ha aggiunto - serve ad individuare il rapporto di copertura perchè le risorse previste nel bilancio dello Stato quando vengono a mancare vanno coperte».GARANTE CONVOCA I PETROLIERI L'Autorità Garante per gli scioperi ha convocato per mercoledì pomeriggio le compagnie petrolifere (Eni, Shell, Q8, Api, Tamoil, TotalErg, Esso) e il concessionario Autostrade nel tentativo di riattivare la trattativa con i sindacati dei benzinai. Lo si apprende da fonti del settore.L'incontro, spiegano le fonti, non servirà a scongiurare lo sciopero proclamato dai benzinai (peraltro conformemente alla legge) sulle tratte autostradali a partire dalla serata di domani, ma ad individuare possibili margini per riaprire il dialogo tra le parti.GESTORI FURIOSI, SCIOPERO CONFERMATO I gestori sono furiosi: è così confermato lo sciopero (dalle 22 di domani alle 6 del 19 luglio) dei benzinai nelle aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali, tangenziali e raccordi compresi. Lo annunciano Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio in una nota, spiegando che il Governo è stato «indifferente» alle denunce deigestori."GOVERNO INDIFFERENTE" «Solo assoluta indifferenza - spiegano le tre sigle dei gestori nella nota congiunta - Nessun intervento per esercitare le prerogative istituzionali indirizzate a garantire il rispetto delle leggi e degli accordi formalmente sottoscritti. Nessuna attività di mediazione fra le parti per impedire un vero e proprio 'olocausto economicò perpetrato ai danni di centinaia di imprese di gestione e di oltre 6.000 lavoratori cui viene violentemente sottratto reddito e posto di lavoro». Il Ministero delle sviluppo economico, proseguono, «rimane, a giudicare dai comportamenti finora assunti, intenzionalmente inerte, confidando - con una alleanza incomprensibile e innaturale - che la manifestazione di sciopero proclamata per le prossime ore possa essere fisicamente contrastata dalle potenti 'contropartì dei gestori: petrolieri e concessionari autostradali». I gestori evidenziano inoltre come «la Commissione di Garanzia sullo sciopero - che nella normalità dovrebbe intervenire sugli scioperanti - ha invece appena fatto sapere di voler convocare le compagnie petrolifere e i concessionari autostradali. Una iniziativa - indipendentemente dagli esiti cui potrà giungere, nei limiti delle facoltà delineate dalla legge istitutiva - per la quale la categoria intende esprimere immediatamente il suo profondo apprezzamento».COSTA IL DOPPIO DEL LATTE Oggi un litro di benzina 'verdè alla pompa, arrivata a toccare 1,887 euro, costa più del doppio di un litro di latte a lunga conservazione (0,89 euro) comprato in un qualsiasi supermercato. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, precisando che questo nuova ondata di rialzi rischia di stravolgere in maniera definitiva il carrello della spesa considerata la stretta correlazione tra costo del trasporto e listini del cibo al dettaglio.In Italia, infatti, quasi 9 prodotti agroalimentari su 10 viaggiano su strada per arrivare dal campo alla tavola e la logistica incide fino al 40% sul prezzo finale al supermercato. Ma gli effetti di questi aumenti sul portafoglio, sottolinea la Cia, non sono più sostenibili per gli italiani che già hanno dovuto tagliare del 3,4% la spesa alimentare nei primi mesi dell'anno per colpa della crisi.Già adesso, ricorda la Cia, ogni famiglia destina in media quasi il 6% del budget mensile a carburanti ed energia, mentre ad alimenti base come pane e pasta va il 3,2% e al pesce appena l'1,7%.fonte:leggo.it

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