martedì 2 luglio 2013

CIBI SCADUTI E AVARIATI NELLE MENSE DI BIMBI E ANZIANI. SEI ARRESTI A NAPOLI


NAPOLI - Cibi scaduti o avariati distribuiti nelle scuole materne e negli istituti per anziani. È uno dei punti contestati nell'ambito dell'indagine che ha portato i carabinieri di Napoli a fare luce su una serie di reati nell'ambito delle forniture a mense di scuole e ospedali. Tra i fatti accertati irregolarità nell'aggiudicazione di appalti per la fornitura di pasti a scuole ed aziende ospedale ed episodi di corruzione per l'aggiudicazione di appalti.Sei misure cautelari sono state eseguite, a Napoli, dai carabinieri nei confronti di imprenditori, dirigenti sanitari ospedalieri e ausiliari sanitari accusati di una serie di reati contro la pubblica amministrazione nella fornitura a mense scolastiche e ospedaliere.Tra i destinatari delle sei misure cautelari, c'è anche un direttore sanitario di un ospedale della provincia di Napoli, raggiunto da un obbligo di dimora. L'arresto domiciliare e tre obblighi di dimora hanno colpito i quattro appartenenti - tre titolari e un impiegato - ad una ditta che opera nel settore della refezione. Un ausiliario ospedaliero è stato invece sospeso dal pubblico esercizio.misure sono arresti domiciliari, obblighi di dimora e sospensione dai pubblici uffici per associazione per delinquere, corruzione, truffa, frode nelle pubbliche forniture, falso e turbata libertà degli incanti.L'operazione è scattata stamani, al termine di indagini coordinate dalla sezione reati contro la pubblica amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli e condotte dai carabinieri del comando provinciale e del gruppo carabinieri tutela per la salute di Napoli.Oltre alle misure cautelari, sono state eseguite 53 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di 53 persone fisiche o giuridiche e in enti pubblici e locali.Blitz dei carabinieri anche a Capri nell'ambito dell'inchiesta su truffe per forniture ospedaliere e servizi. Una decina di militari sono rimasti all'interno del nosocomio per alcune ore ed hanno perquisito uffici e strutture a disposizione del personale sanitario.Quarantacinque persone indagate. Tra queste, ci sono sette amministratori pubblici in carica o decaduti dalla stessa di comuni del Napoletano, del Salernitano, dell'Avellinese e della provincia di Potenza, il direttore sanitario di un altro ospedale della provincia di Napoli, un coordinatore e due dipendenti di un'Asl del Napoletano, un coordinatore di direzione sanitaria e tre medici della provincia di Napoli.Secondo gli inquirenti, gli indagati avevano dato vita a un'associazione per delinquere che, dal 2009, si era resa protagonista di numerosi reati contro la pubblica amministrazione, riconducibile - è la tesi dell'accusa - a una società, la Puliedil srl, che opera nel settore delle mense scolastiche e ospedaliere. I delitti - stando all'ipotesi dell'accusa - sono stati messi in campo grazie alle collusioni e alla compiacenza di pubblici funzionari, i quali non avrebbero fatto gli accertamenti nei confronti della società.Gli episodi sarebbero avvenuti sia nel corso del procedimento amministrativo relativo alle gare d'appalto bandite dagli enti locali (in questo caso - secondo l'accusa - anche grazie alle collusioni di amministratori locali), sia durante la gestione dei servizi di refezione forniti a seguito dell'aggiudicazione degli appalti (in questa circostanza - sempre secondo l'accusa - con la compiacenza di funzionari sanitari delle Asl).
In particolare, alla fine sarebbero stati somministrati alimenti e prodotti diversi, per quantità e qualità, diversi da quelli stabiliti nelle gare d'appalto ad alunni delle scuole e degenti di strutture ospedaliere.fonte:leggo.it

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