ANCONA - Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4, a una profondità di 7,9 km, è stata registrata alle 8.44 al largo di Ancona- Numana ed è stata sentita lungo tutta la costa marchigiana. Molte le persone uscite in strada per la paura, e tante le chiamate ai vigili del fuoco e alla Protezione civile. Una ulteriore scossa di magnitudo 2.3 è stata registrata qualche minuto dopo.
BLOCCO DAL CONERO Non si sono stati segnalati feriti, ma un blocco di roccia si è staccato dalla montagna precipitando verso la spiaggia dei Gigli. Per fortuna quel tratto di costa era stato già interdetto alla balneazione proprio per il pericolo frane. Tantissime le chiamate ai vigili del fuoco e alla Protezione civile.
UN DISPERSO Uomini della Capitaneria di porto di Ancona e vigili del fuoco stanno cercando da un paio di ore un uomo che era nella zona della Spiaggiola di Numana (Ancona) durante la scossa che ha provocato un distacco di calcare dal Monte Conero. Di questa persona non si hanno notizie,ma non è detto che non si sia allontanata autonomamente.
STESSA ZONA Ha interessato nuovamente il distretto sismico del Monte Conero la scossa di terremoto di magnitudo 4.4 avvertita distintamente stamane alle 8:44 lungo tutta la costa marchigiana. L'area, al largo di Ancona, Numana e Sirolo, è la stessa del terremoto di magnitudo 4.9 che il 21 luglio, alle 3:32 del mattino, gettò nel panico i turisti in vacanza lungo le coste del Conero, seguita poi da una scossa di magnitudo 4 alle due ore dopo. Anche stavolta il movimento sismico è stato superficiale, a 7,9 km di profondità, ed è per questo che è stato avvertito così distintamente.
I TURISTI Dopo una iniziale fuga dagli alberghi di Numana e Sirolo, i turisti stanno rientrando nelle strutture ricettive. Le assicurazioni della Protezione civile e le prime notizie sulla assenza di danni stanno convincendo i vacanzieri a rimanere sulla riviera del Conero. Le spiagge sono di nuovo affollate. «Noi veniamo dall'Emilia - dice un gruppo organizzato - e la scossa di questa mattina è nulla rispetto a quello che abbiamo vissuto noi».fonte:ecodibergamo.it
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