sabato 23 marzo 2013

L'allarme: «Cassa in deroga, sono finiti i soldi»

«Non ci sono i soldi per pagare la cassa integrazione in deroga». L'assessore provinciale al Lavoro, Giorgio Bontempi, non usa tanti giri di parole per descrivere una situazione che - a suo dire - sta mettendo in serio pericolo il futuro di tante piccole imprese bresciane. Nei primi due mesi dell'anno, gli uffici del Broletto hanno convalidato 260 domande di cassa in
deroga. In questo modo l'amministrazione provinciale ha formalmente dato il via libera all'Inps per il pagamento del sussidio (circa l'80% dello stipendio) a 1.191 bresciani. Ora, però, sono esauriti i fondi e secondo quanto riportato ieri da Bontempi, c'è il rischio che questa procedura amministrativa non si possa replicare a fine marzo. «Da inizio mese - svela l'assessore del Carroccio - abbiamo accolto 938 richieste di cassa in deroga: 372 delle quali (per un totale di 785.127 ore e 1.843 lavoratori coinvolti) devono essere solo validate, mentre le altre 566 sono ancora in fase istruttoria». Il messaggio è chiaro: mancano le risorse e la Provincia è costretta a temporeggiare. Se i timori di Bontempi venissero confermati, inevitabilmente il nostro sistema produttivo subirebbe un duro colpo. La cassa in deroga è un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese e lavoratori che non possono fruire della cig ordinaria e straordinaria (ad esempio le aziende con meno di 15 dipendenti oppure le realtà attive nel comparto agricolo e del commercio). Rispetto agli ultimi due ammortizzatori sociali, inoltre, la cassa in deroga copre tutti i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti e quelli con contratto di somministrazione. Il ricorso alla cassa integrazione in deroga, nella nostra provincia è andato in crescendo dal 2009. L'anno record è stato il 2010, quando l'Inps ha autorizzato oltre 14,6 milioni di ore di cigd. Nel 2012, invece, si è arrivati quasi alla soglia dei 9 milioni di ore. Fonti sindacali aggiungono che dallo scoppio della crisi, governo e regione hanno mediamente destinato al sistema delle province lombarde un miliardo di euro l'anno per la copertura di questo sussidio. Nel 2013, invece, il budget è stato ridotto di circa 400 milioni. Ieri mattina, mentre il minstro del Lavoro Elsa Fornero annunciava in tv che il governo ha stanziato altri 260 milioni di euro per la copertura degli ammortizzatori sociali, l'assessore Giorgio Bontempi si è incontrato a Milano con gli omologhi colleghi delle altre province lombarde. «I soldi sono finiti prima di quanto previsto - ha detto l'assessore - e c'è il rischio che scoppi una guerra tra poveri. Per questo motivo ho chiesto ai miei colleghi di non perdere altro tempo e di trovare una soluzione a questo problema». La questione, in realtà, sarà di competenza della Regione che in buona parte contribuisce al fondo pro cassa in deroga. «Al termine della riunione - non ha però nascosto Bontempi - abbiamo redatto un documento che invieremo al neo governatore Roberto Maroni e all'assessore regionale al Lavoro Valentina Aprea. So che questa uscita mi procurerà molti nemici, ma chi ha l'onere di amministrare deve anche prendersi queste responsabilità». fonte:giornaledibrescia.it

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