lunedì 13 gennaio 2014

ARRIVA LA 'MINI-IMU', SCADENZA IL 24 GENNAIO. CAF PRESI D'ASSALTO IN TUTTE LE GRANDI CITTÀ


ROMA - È corsa contro il tempo per pagare la «mini-Imu» e la maggiorazione Tares. A poco più di dieci giorni dalla scadenza del 24 gennaio, da cui il governo non intende muoversi, gli uffici dei
Caf sono letteralmente presi d'assalto.I proprietari chiamati a pagare negli oltre 2.300 Comuni che hanno alzato l'aliquota nel 2013 sono infatti 10 milioni. E moltissimi di loro si stanno rivolgendo ai centri di assistenza fiscale per calcolare l'importo da versare, che in media si attesta, secondo le stime dei centri di assistenza - sui 40-42 euro. «Siamo operativi dal 7 gennaio - spiega il coordinatore della Consulta dei Caf, Valeriano Canepari - e in questi giorni c'è già molta ressa, soprattutto nei capoluoghi di Regione: in città come Roma, Napoli, Bologna e Milano siamo presi d'assalto e i nostri responsabili sono in difficoltà».Il tempo rimasto non è molto e i Caf sono il primo interlocutore a cui ci si rivolge, soprattutto in momenti di confusione come questo. Acquisite le delibere e preparati i software il calcolo non è difficile, ma il disorientamento è determinato soprattutto dalle molte ipotesi, tira e molla e complicazioni sulla casa che si sono susseguiti negli ultimi mesi e settimane. Non sono pochi i Comuni che proprio per questo hanno richiesto una proroga, ma - come si sa - il governo è stato irremovibile rispetto alla scadenza del 24 gennaio, dovendo necessariamente contabilizzare gli introiti della rata nel bilancio pubblico 2013.Di difficoltà non ne mancano e la più lampante, osservano ancora ai centri di assistenza, riguarda il tetto sotto il quale la mini-imposta non è dovuta. Il tetto ufficiale è fissato a 12 euro, ma ogni Comune ha avuto la facoltà in questi mesi di modulare la soglia a propria discrezione. «In questi giorni frenetici su questo punto stiamo riscontrando molta preoccupazione», sottolinea ancora Canepari. Sul tetto manca infatti spesso l'informazione necessaria. Anche sulla Tasi è del resto ancora atteso l'emendamento che permetterà ai Comuni di alzare l'aliquota 2014 fino a un massimo dello 0,8% per consentire le detrazioni a favore delle famiglie più deboli.Come annunciato dal governo, la norma dovrebbe confluire nel dl enti locali, seguendo normali iter e tempi parlamentari del decreto. L'aumento dell'aliquota, è tornato a denunciare il presidente dell'Anci, Piero Fassino, è però insufficiente perchè copre le detrazioni, ma non il mancato gettito per i Comuni, pari a un miliardo. L'Anci su questo ha avviato una vera e propria offensiva parlamentare, con una lettera scritta da Fassino a tutti i Senatori. Parole che hanno scatenato le ire di Confedilizia che definisce i Comuni «famelici» chiedendo la convocazione di un tavolo di garanzia.fonte:leggo.it

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