martedì 12 marzo 2013

Sanità: corruzione&appalti, scattano gli arresti


Arresti e perquisizioni in Lombardia da parte della Direzione Investigativa Antimafia di Milano, nell'ambito di una vasta indagine su episodi di corruzione connessi ad appalti e forniture di aziende ospedaliere di tutta la Lombardia.Sette gli arresti, tredici le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta su numerosi episodi di corruzione connessi ad appalti per forniture ad aziende ospedaliere lombarde; tra coloro che hanno ricevuto le
informazioni di garanzia anche l’ex direttore generale della Sanità della Regione Lombardia Carlo Lucchina e Danilo Gariboldi, attuale Direttore Generaledell’azienda ospedaliera «Mellino Mellini» di Chiari, per fatti non legati all'ospedale bresciano. Tra gli arrestati invece c'è  Pier Luigi Sbardolini, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera di Chiari, finito in manette per fatti del periodo in cui lavorava al San Paolo di Milano.Più di 50 le perquisizioni e le acquisizioni documentali effettuate presso imprese e strutture sanitarie, nonchè presso l’Assessorato alla Sanità lombarda. L’inchiesta è condotta dai Pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, costituisce lo sviluppo dell’indagine della DDA di Milano sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nella sanità e nei confronti, tra gli altri, di Carlo Antonio Chiriaco, a suo tempo direttore dell’Asl di Pavia, e Giuseppe Neri, capo della «locale» della ’Ndranghetà di detta città.I funzionari della Dia hanno arrestato per il reato di corruzione oltre a Sbardolini: Giuseppe Lo Presti, 65 anni e i figli Salvo Massimiliano (43), e Gianluca (39), titolari della Hermex Italia srl di Milano; Massimo Gianluca Guarischi, 49 anni, consulente; Luigi Gianola, 65 anni, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Sondrio; Leonardo Boriani 66 anni,  giornalista, ex direttore della "Padania". Dalle complesse e lunghe indagini - spiegano gli investigatori - è emersa una ramificata rete di complicità nel mondo sanitario e istituzionale, con gravi e diffusi episodi di corruzione nell’ambito di vari appalti, tra cui quello per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dell’ospedale San Paolo di Milano; per i servizi di radiologia presso l’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Val Chiavenna di Sondrio; per l’installazione di sofisticati macchinari per la diagnostica tumorale presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano e presso l’Azienda Ospedaliera di Cremona.È stata fatta luce - spiegano sempre gli inquirenti - su articolati meccanismi per la creazione delle provviste di denaro utilizzato per le tangenti, che avveniva con la complicità del titolare di una finanziaria di Lugano, Giovanni Lavelli, cittadino elvetico, i cui uffici sono stati  perquisiti, a seguito di rogatoria, dalle autorità locali. Le informazioni di garanzia sono state emesse a carico di Carlo Lucchina, già Direttore Generale della Sanità Lombarda; Danilo Gariboldi, Direttore Generale dell’A.O. «Mellino Mellini» di Chiari; Simona Mariani, Direttore Generale dell’A.O. di Cremona; Gerolamo Corno, Direttore Generale dell’Istituto Tumori di Milano; Pierguido Conti e Vincenzo Girgenti della «General Elettric Medical Systems Italia» di Milano; Alessandro Pedrini, già dipendente della Regione Lombardia; Massimo Streva della «Fratelli Scotti» impresa edile di Cinisello Balsamo; Battista Scalmani della «BS Biotecnologie» di Bergamo; Carlo Barbieri della «Brainlab Tecnologie» di Milano; Giuseppe Barteselli, dirigente presso l’A.O. San Gerardo di Monza; Bruno Mancini della «Biemme Rappresentanze» di Roma. Sono state, inoltre, effettuate acquisizioni documentali presso le Aziende Ospedaliere di Chiari, Sondrio, Cremona, Como, nonchè presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Ospedale San Gerardo di Monza.

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