lunedì 8 aprile 2013

Operazione gasolio a Caravaggio Sgominata banda che lo rubava

A seguito di numerose segnalazioni di furto di carburante effettuato nottetempo dai camion, dalle gru, dai gruppi elettrogeni, dalle ruspe e dai grossi serbatoi dei cantieri della Brebemi e della Tav, sono state avviate da oltre un mese delle indagini con appostamenti e pedinamenti delle persone sospettate. L'operazione «Gasolio» è stata effettuata dalla questura di Bergamo in collaborazione con la polizia locale di
Caravaggio, territorio comunale su cui risultano verificarsi il maggior numero di questo genere di furti. Le attenzioni sono state rivolte in particolare ad alcuni componenti di una famiglia di cittadini marocchini abitanti a Caravaggio che, benché muniti di regolare foglio di soggiorno, non risultano svolgere alcuna attività lavorativa ufficiale e in particolare risultano già essere stati denunciati in passato per furti similari di carburante.In alcuni appostamenti erano stati visti effettuare consegne di bidoni simili a quelli utilizzati per trasportare carburanti, ma, da qualche giorno, per non destare troppi sospetti, avevano modificato le modalità e i luoghi di consegna. Il prezzo di cessione era quello molto appetibile e favorevole: solo un euro al litro. Nel buio della serata di sabato 6 aprile, dopo che in un cantiere della Tav a Caravaggio erano stati asportati circa 200 litri di gasolio da due enormi gruppi elettrogeni, i sospettati sono stati individuati a bordo di una Fiat Punto e immediatamente bloccati. I tre marocchini, B. B. di 50 anni, B. Y. di 27 anni, e B. M. di soli 17 anni, risultavano trasportare pericolosamente una decina di bidoni contenenti un totale di circa 200 litri di gasolio, nonché una pompa di circa 4 metri odorante di gasolio, utilizzata per aspirare e «spillare» il carburante dai serbatoi dei mezzi operativi dei cantieri Brebemi e Tav. Essendo trascorsa da poco la fragranza, non sono stati arrestati, bensì sono stati denunciati in stato di libertà, ed è stato sequestrato tutto il carburante che verrà restituito al legittimo proprietario dei gruppi elettrogeni «svuotati» e utilizzati nel cantiere. I responsabili saranno processati a breve.fonte:ecodibergamo.it

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