venerdì 19 aprile 2013

PADOVA, PULLMAN FUORI STRADA: 5 MORTI. L'AUTISTA ERA SOTTO EFFETTO DI COCAINA


PADOVA - Il conducente del pullman che ha causato la strage dello scorso 5 maggio sulla bretella che collega la A13 alla A4 a Ponte San Nivolò guidava sotto l'effetto di cocaina e non aveva riposato. A bordo del mezzo c'erano gli ex carabinieri di Latina con le loro mogli diretti al raduno nazionale di Jesolo Lido. Nello schianto sono morte cinque persone e altre dodici sono rimaste ferite.Per l'autista, il 39enne di Ardea Lorenzo Ottaviani, il pm Emma Ferrero ha chiesto il rinvio a giudizio. Dovrà rispondere di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime e guida sotto l'effetto della droga.
LA TRAGEDIA  Il 5 maggio dello scorso anno il pullman con i 22 ex carabinieri e le loro mogli era partito da Aprilia, in provincia di Latina, a mezzanotte e dieci, dierezione Jesolo Lido. Il viaggio sarebbe durato circa dieci ore e il conducente, Ottaviani, aveva deciso di fermarsi ogni due ore per permettere ai passeggeri di rifocillarsi. La prima sosta è avvenuta alle due e mezza, poi alle quattro e trenta e l'ultima alle sei e venticinque nell'area ristoro di San Pelagio, in provincia di Padova. Il luogo dello schianto non è molto lontano, ma quando il pullman è uscito di strada, tra le sette e quaranta e le sette e quarantacinque, tutti i passeggeri erano tornati a dormire. Il mezzo viaggiava a 105 km orari, la prima richiesta d'aiuto è arrivata al Suem alle 7.50.
L'ACCUSA «Stavo guidando e il volante ha sterzato da solo. Non sono più riuscito a controllare il pullman». Queste le parole di Ottaviani nel corso del primo interrogatorio. Mentre era ancora in ospedale aveva raccontato al fratello di aver sentito un rumore e poi di aver perso il controllo del mezzo, che è poi finito nella scarpata.Secondo l’accusa, Lorenzo Ottaviani «aveva omesso di osservare il giorno precedente e durante il viaggio le pause e i riposi prescritti dalla normativa, avendo altresì omesso di tenere una condotta di guida tale da assicurare il compimento in condizioni di sicurezza, di ogni manovra richiesta dalla circolazione stradale, e trovandosi nel corso del viaggio sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, cocaina», si legge nel capo d’imputazione.fonte:leggo.it

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