giovedì 11 aprile 2013

STUPRATA A 15 ANNI, LA FOTO FINISCE SU FB. LEI SI UCCIDE. LA VENDETTA DI ANONYMOUS

NUOVA SCOTIA - Aveva quindici anni quando è stata violentata a una festa da un gruppo di quattro ragazzi dopo aver bevuto qualche drink di troppo. Come se non bastasse, una foto di Rehtaeh Parsons durante lo stupro è stata diffusa in rete dai bulli e ben presto la giovane canadese è diventata bersaglio dello scherno e degli
insulti di coetaneisconosciuti e compagni di scuola. Troppo per una ragazzina così giovane che ha deciso dimettere fine alla vergogna uccidendosi.Dopo la morte di Rehtaeh, la madre, Leah, ha aperto una pagina su Facebook in cui attribuisce quello che definisce un "gesto d'impulso" della ragazza a "quattro ragazzi che erano convinti che violentare una quindicenne era una cosa giusta e che diffondere una foto dell’accaduto per rovinare la sua reputazione sarebbe stato divertente". La famiglia si è anche trasferita per cercare di farla tornare a sorridere, ma a complicare la situazione ha contribuito il fatto che la violenza, avvenuta nel 2011, fosse rimasta impunita.Secondo le indagini condotte dalla Royal Canadian Mounted Police, infatti, non è stato possibile avviare un procedimento penale nei confronti dei quattro ragazzi all'epoca dei fatti ancoraminorenni. “Non la lasciavano mai sola – racconta mamma Leah alla CBC – I suoi amici le si sono rivoltati contro, la gente la insultava. Ragazzi che non conosceva hanno cominciato a scriverle messaggi su Facebook chiedendole di fare sesso con loro. Non finiva mai”.ANONYMOUS SCOPRE I CYBER-BULLI Vendicatori della rete, parte seconda:Anonymous, il collettivo di hacker che l'anno scorso mise in piazza l'identità di un cyber-bullo che aveva spinto una teenager al suicidio, si prepara a fare altrettanto con un banda di ragazziaccusati d'aver stuprato in branco una adolescente inducendola a togliersi la vita per la disperazione. Anche stavolta è il Canada il teatro della giustizia privata di Anonymous. Retaeh Parsons, che aveva 15 anni al tempo dell'aggressione nel 2011, era entrata in profonda depressione dopo lo stupro e dopo che foto della vicenda erano state postate attorno alla scuola. L'adolescente si èimpiccata nel bagno di casa sua in Nova Scotia ed è morta in ospedale domenica scorsa. Nessuno è mai stato arrestato o incriminato per lo stupro. Adesso Anonymous sostiene di averidentificato due dei presunti aggressori e di «star confermando» l'identità del terzo: «È solo questione di tempo per trovare il quarto», ha avvertito il collettivo in un video sul web in cui si chiede giustizia per Rehtaeh e la sua famiglia. La polizia della Nova Scotia ha condannato tuttavia la giustizia privata di Anonymous: «Diamo il benvenuto al dibattito ma non perdoniamo quando c'è gente che vuole risolvere casi da sola», ha detto il portavoce delle giubbe rosse locali, Scott McRae. È il secondo caso in pochi mesi di una vendetta privata di Anonymous: gli hacktivisti, che due anni fa avevano messo in ginocchio i siti online diMasterCard, Paypal e Visa in appoggio a Wikileaks, lo scorso ottobre avevano rivelato l'identità del cyber-bullo che avrebbe spinto la liceale canadese Amanda Todd al suicidio diffondendo sul web sue foto in topless.fonte:leggo.it

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