giovedì 20 giugno 2013

MICHELA CAMBIA SESSO E DIVENTA MICHELE: LA SUA STORIA TRA DROGA E MALAVITA


ROMA - «Mi sono sempre sentito un uomo e mi sono sempre comportato come un maschio dall'età di 5 anni». Michela oggi è Michele. Finalmente il suo desiderio di essere uomo anche fuori è stato esaudito e al Corriere della Sera il racconto del suo disagio e delle sofferenze patite negli anni. 
Pregiudizio e fobia l'hanno costretta a vivere situazioni difficili. «Avevo tanti muri attorno, non potevo parlare con nessuno. Vedevo ogni giorno il mio corpo svilupparsi in senso contrario a come io mi sentivo. Pensavo che per me non ci fosse via d'uscita. Ho meditato subito il suicidio ma mi è mancato il coraggio». Michela così decide di uccidersi lentamente, con la droga. Entra nel tunnel dell'eroina e finisce in una banda criminale che progetta il sequestro di persona di un noto spacciatore pugliese. Poi il carcere e la scoperta di essere affetto da Aids. Riesce a curarsi e ad acquistare consapevolezza. IL CAMBIO DI SESSO Quasi per caso si imbatte in persone che avevano fatto il percorso del cambio di sesso. «A quel punto mi sono detto: Allora c'è una possibilità anche per me». Inizia il percorso psicologico, poi la cura a base di testosterone e l'intervento per rimuovere utero, ovaie e seno. Non c'è obbligo, invece, per la ricostruzione del pene. Oggi sulla carta d'identità esiste solo Michele FormisanoI PREGIUDIZI «Persone che con me erano gentilissime e affabili, quando hanno saputo che ho cambiato sesso si sono allontanate, proprio fisicamente, evitavano persino di stringermi la mano. Vorrei spiegare loro e agli altri che non siamo dei deviati né dei pervertiti. Siamo persone normali come tante altre solo che al momento della nascita qualcosa si è inceppato». Cuore, anima e sentimenti Miki ora li impegna in un'associazione che si occupa di prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili, tutela dei pazienti e diritti civili. Al suo fianco c'è sempre Marilena. Una donna sposata, con due figli, che si è innamorata di lui prima ancora del percorso di transizione. Michele Formisano sta provando a scrivere un libro. Il titolo vorrebbe che fosse «Resto umano», un gioco di parole per rimarcare il fatto che nonostante tutte le disavventure è rimasto un essere umano.fonte:leggo.it

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