lunedì 4 novembre 2013

FABRIANO, 25ENNE INDIANO UCCISO A SPRANGATE DA TRE CONNAZIONALI PER UNA PARTITA DI CRICKET


FABRIANO - Il cricket, sport semisconosciuto da noi ma popolarissimo in Inghilterra e nel subcontinente indiano, è alla causa dell'uccisione di un ragazzo di 25 anni avvenuta la notte scorsa a Fabriano. Arvinder Dhaliwal, ieri sera è stato massacrato a sprangate per futilissimi motivi da un gruppetto composto da 7-8 persone, per la maggior parte connazionali, mentre si trovava al bar con gli amici. Quattro giovani - S.S, 22 anni, S.J., anche lui 22enne, S.P., 27 anni, tutti e tre indiani, e I.R., 25 anni, del Bangladesh - sono in stato di fermo di polizia giudiziaria per omicidio volontario. Altre due persone, di cui un minorenne, sono indagate.
 LA TRAGEDIA La tragedia si è consumata ieri intorno alle 20. Due auto, con a bordo gli aggressori, hanno raggiunto il bar Nuovo e cominciato a menare fendenti, soprattutto alla testa, al 25enne, mentre gli amici di Arvinder riuscivano a rifugiarsi nel bar. Quando la polizia è arrivata sul posto, per il giovane non c'era praticamente più nulla da fare: ricoverato in coma nell'ospedale di Fabriano è morto questo pomeriggio. Gli agenti del commissariato di polizia, diretti dal vice questore aggiunto Mario Russo, hanno lavorato tutta la notte per rintracciare gli autori della spedizione punitiva, riuscendo a risalire ai quattro fermati grazie alla targa, parziale, di una delle due auto e a rintracciarli a Matelica e Tolentino. Tutti i giovani coinvolti nell'aggressione sarebbero tifosi di cricket, e la vittima avrebbe fatto le spese di vecchie ruggini per una vecchia partita. LA COMUNITA' NON PARLA La comunità indiana di Fabriano, intanto, si è chiusa a riccio. Secondo la Cgil, quello indiano è un gruppo che conta circa 300-350 persone, impegnate soprattutto nel settore agricolo: il giovane ucciso era boscaiolo così come molti suoi parenti. Una comunità apparentemente ben integrata e, almeno fino a poco fa, tranquilla, che aveva registrato una lieve diminuzione nel numero dei suoi appartenenti, trasferitisi altrove a causa della crisi del distretto fabrianese degli elettrodomestici. Dhaliwal era cognato del capo della comunità Sikh. I familiari - una sorella che vive in zona e un fratello che risiede in Svizzera - avevano manifestato, da quel che si apprende, la volontà di donare gli organi, ma l'espianto per il momento è stato bloccato in attesa dell'autopsia disposta dal pm Marco Pucilli.fonte:leggo.it

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