martedì 2 aprile 2013

BERSANI: "IL GOVERNISSIMO È UN ERRORE". ALFANO: "NO DIALOGO? ELEZIONI A GIUGNO"


ROMA - «C'è profonda preoccupazione per la situazione reale del paese»: lo ha detto Pier Luigi Bersani, riassumendo l'esito delle sue consultazioni, sottolineando che «c'è un'esigenza evidente di cambiamento, il Paese chiede una guida, ma manca di fiducia ed è con questa profonda convinzione che ci siamo messi all'opera per cercare una risposta».«Siamo in ogni caso il primo partito e dobbiamo avanzare una proposta utile al paese. Per garantire governabilità, cambiamento e corresponsabilità noi pensiamo che un governissimo sarebbe sbagliato e la politica sarebbe chiusa in un fortino». Bersani spiega perché è contrario ad un governissimo: «Sarebbe un governo immobile, la politica in una zattera sempre più piccola in un mare molto agitato. Con Berlusconi abbiamo già un'esperienza alle spalle, il governo Monti e abbiamo già visto l'impasse». «Il presidente della Repubblica ha fatto quello che doveva e poteva fare: garantire all'Europa e all'Italia una continuità istituzionale», ha detto Bersani. «Noi accompagniamo questa strada ma con fermezza ribadiamo il nostro punto di vista: affiniamo e discutiamo la posizione ma quella del doppio registro, governo di cambiamento e convenzione per le riforme, è secondo noi l'unica pista». «Appena ci sarà il Congresso la ruota girerà. Io porto il partito fino al congresso», ha detto Bersani, che haaggiunto: «È necessario un governo di cambiamento per il Paese». Se Bersani «serve per questa strada» si procede così «se Bersani fosse un ostacolo è a disposizione perchè prima di tutto c'è l'Italia». «Il mio pre-incarico è stato assorbito ma non vado al mare. Io ci sono, non intendo essere un ostacolo ma ci sono», ha aggiunto riguardo il suo pre-incarico.«Il Movimento 5 Stelle mi pare siamo qui a interpretarlo tra dichiarazioni e smentite» ma resta il fatto che «chi ha avuto il 25% dei parlamentari ha voluto partecipare alla vita parlamentare e non renderla effettiva perchè per partire ci deve essere il governo» che loro impediscono. «Ci siamo trovati di fronte ad un disimpegno conclamato del Movimento 5 Stelle che ha avuto otto milioni di elettori e a quanto pare intende metterli in frigorifero perchè così la legislatura non va avanti» e «non c'è insulto nè acrobazia che può cancellare questo». 
ALFANO: ELEZIONI A GIUGNO «Se Bersani vuole occupare tutte le istituzioni, non c'Š alcuno spazio per il dialogo». Lo dice Angelino Alfano in una dichiarazione. «Se questo stallo prosegue perchè il Pd pensa più alla fazione che alla Nazione, c'è solo la strada delle urne già a giugno prossimo. Nel nostro ordinamento costituzionale, il Parlamento ha il dovere di esprimere una maggioranza e un Governo. Se non lo fa, la parola deve tornare agli elettori. Non ci sono altre vie».«Ho ascoltato l'onorevole Pierluigi Bersani con doverosa attenzione - dice Alfano - e anche con la viva speranza di sentire una parola nuova, un cenno di buon senso, una ragionevole disponibilità a farsi carico delle esigenze del Paese, a partire dal rilancio dell'economia e dall'ormai indifferibile alleggerimento fiscale per le famiglie e le imprese. E invece, devo dire con grande rammarico, ho ascoltato oggi le stesse parole ostinate, chiuse, fuori dalla realtà dei numeri del Parlamento, che l'onorevole Bersani ripete da 36 giorni, cioè dalla chiusura delle urne, tempo che la sinistra ha usato solo per occupare le Presidenze delle Camere (come ora spera di fare anche per la Presidenza della Repubblica), per impedire ogni dialogo nella direzione della governabilità, e per proporre inutili commissioni per riforme che il Pd ha sempre osteggiato». «Per parte mia, ancora una volta, ribadisco una disponibilità a collaborare nell'interesse dell'Italia. Ma se Bersani vuole occupare tutte le istituzioni, non c'è alcuno spazio per il dialogo. E ovviamente, se questo stallo prosegue perchè il Pd pensa più alla fazione che alla Nazione, c'è solo la strada delle urne già a giugno prossimo. Nel nostro ordinamento costituzionale, il Parlamento ha il dovere di esprimere una maggioranza e un Governo. Se non lo fa, la parola deve tornare agli elettori. Non ci sono altre vie. E il Paese, giustamente, non comprenderebbe e non accetterebbe altre perdite di tempo». 
NAPOLITANO: SAGGI AL LAVORO 8-10 GIORNI I gruppi di lavoro non «indicheranno un tipo o un altro di soluzioni di governo. Indicheranno quali sono, rimettendo un pò al centro dell'attenzione problemi seri, urgenti e di fondo del paese, le questioni da affrontare», «anche permettendo una misurazione delle divergenze e convergenze in proposito». Lo precisa Giorgio Napolitano sul sito del Quirinale. «Sabato ho proceduto in condizioni di particolare urgenza e difficoltà» alla scelta di persone che «potessero dare il contributo richiesto. L'indubbio valore dei nomi da me subito resi noti, non mi ha messo al riparo da equivoci e dubbi circa i criteri della scelta o la non presenza di altri nomi certamente validi».
«Spero di aver chiarito così anche la questione della durata temporale dei gruppi di lavoro. Essa è segnata intanto dal fatto che sono gruppi che ho preso l'iniziativa di creare avendo io stesso un tempo segnato, come tutti sanno, e non pensando che siano gruppi di lavoro che scavalchino il tempo della mia presidenza». 
«Vorrei soprattutto cogliere l'occasione, visto che questa modesta decisione - perché si tratta di una decisione di portata assai limitata - ha dato luogo anche a reazioni di sospetto e interpretazioni francamente sconcertanti, per osservare che è del tutto ovvio che qui non si crea nulla che possa interferire né nell'attività del Parlamento, anche in questa fase in cui lavora nei limiti noti, né nelle decisioni che spettano alle forze politiche». «Io mi sono trovato in una condizione di impossibilità a proseguire nella ricerca di una soluzione alla crisi di governo, data la rigidità delle posizioni delle principali forze politiche», afferma tra l'altro il Capo dello Stato.fonte:leggo.it

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