sabato 23 febbraio 2013

Nubi sull'Alfa Acciai, timori per gli esuberi

Quattro anni di «solidarietà» hanno momentaneamente tamponato, non risolto, il problema degli esuberi all'Alfa Acciai. A fine mese scade il quarto contratto di solidarietà e l'azienda siderurgica di San Polo paleserà ancora un eccesso di manodopera pari a 170 unità (su circa 750 dipendenti a libro paga).Della questione se ne è recentemente parlato in un incontro tra proprietà e organizzazioni sindacali. In quell'occasione - riportano fonti vicine ai metalmeccanici Cisl - la direzione ha
avanzato una proposta che per due anni prevede la riduzione dell'orario di lavoro da 40 a 36 ore settimanali con il proporzionale decremento del salario. «Un condizione - tengono a precisare dalla segreteria Fim - che comunque non permetterà di mantenere gli attuali livelli occupazionali nella fabbrica di San Polo». Con questa proposta, infatti, l'Alfa Acciai non ha nascosto che conta di ridurre gli esuberi da 170 a 80 unità. Il problema non sarebbe dunque risolto, ma al massimo dimezzato, almeno dal punto di vista numerico.«Non ci opponiamo a priori al piano presentato dall'azienda - concludono dalla Fim Cisl -, ma è nostra intenzione evitare che da parte dei lavoratori vengano fatti dei sacrifici per ottenere una soluzione parziale della questione». Da ieri e fino ai primi giorni della prossima settimana, lavoratori e sindacati amplieranno la discussione su questo tema nel corso delle assemblee fissate in azienda. «È inevitabile - riportano alcuni dipendenti al termine della riunione di ieri - che resista qualche preoccupazione sul nostro futuro. Nel caso venisse accolta la proposta dell'azienda che ne sarebbe di quegli ottanta lavoratori dichiarati in eccesso?».La Fiom prova a valutare la situazione da un'altra prospettiva: «Per noi la discussione è sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali - puntualizza il segretario generale dei metalmeccanici Cgil, Francesco Bertoli -. Per ora ci sembra prematuro parlare d'altro senza avere definito questo aspetto». FONTE:GIORNALEDIBRESCIA.IT

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