venerdì 10 maggio 2013

Donna ustionata con acido da uomini incappucciati E' accaduto a Vicenza. Due gli aggressori, la donna non è grave, presenta leggere ustioni


Una donna di 31 anni sarebbe stata aggredita con il lancio di una sostanza caustica da due uomini incappucciati che avevano suonato alla sua porta di casa. La vittima aveva presentato nella giornata di giovedi' 9 maggio una denuncia per minacce.La donna non è in gravi condizioni,
ed è già stata dimessa dalla rianimazione. Lo riferisce la questura di Vicenza. La 31enne è stata accolta in rianimazione, come da protocollo medico in questi casi, ma ne è uscita subito. Avrebbe leggere ustioni ad un braccio e ad un gluteo.La donna, sposata, abita in una villetta alla periferia di Vicenza. Secondo il racconto che lei stessa ha fatto agli investigatori, verso le 14.30 ha sentito suonare alla porta e convinta che fossero alcuni parenti, che abitano a fianco, ha aperto senza timore. Due persone incappucciate l'avrebbero bloccata e fatta stendere a terra. Divincolandosi, la donna si sarebbe ustionata anche ad un gluteo.La donna ha raccontato agli investigatori che i due uomini incappucciati, dopo averla immobilizzata, l'avrebbero costretta a versarsi addosso lei stessa l'acido con una bottiglia. La dinamica dell'episodio è uno degli elementi chiave che ora la polizia sta cercando di chiarire.La donna rimasta ustionata si era presentata giovedi' sera alla polizia per segnalare di aver trovato nella propria cassetta della posta alcuni foglietti con frasi di minaccia: "stai attenta, sappiamo quello che fai". Aveva così deciso di sporgere denuncia contro ignoti per minacce. Oggi l'inquietante episodio, sul quale la squadra mobile di Vicenza sta cercando ora di fare piena luce, soprattutto sugli elementi al momento più incongruenti. La sostanza caustica era contenuta in una bottiglia che è stata recuperata sul posto dagli investigatori. In ospedale si sono recati subito il questore di Vicenza, Angelo Sanna, accompagnato dal capo della mobile vicentina, Michele Marchese, che hanno potuto scambiare già alcune parole con la vittima non appena questa è uscita dal reparto di rianimazione.

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