martedì 14 maggio 2013

ROSARIA, IL FIDANZATO INTERROGATO: "LA AMO, NON L'HO PICCHIATA PER GELOSIA"


CASERTA - «Sono innamorato di Rosaria, e dispiaciuto per quanto accaduto. Spero che guarisca il prima possibile». Ha esordito così il 27enne Antonio Caliendo, difeso dalla sorella e dagli avvocati Alessandro e Pasquale Diana, prima di rispondere alle domande del gip. Il giovane ha affermato che l'episodio sarebbe stato originato da un litigio per futili motivi, e non per uno scatto d'ira dovuto alla gelosia. «Domenica sera - ha spiegato il giovane - mi sono recato a Macerata Campania a casa di Rosaria in quanto dovevamo uscire per assistere ad una processione religiosa. Eravamo solo io e lei in casa, la madre e i fratelli erano già in piazza; Rosaria però non voleva uscire con me, così mi sono diretto verso l'uscio per andarmene, poi una volta sul pianerottolo lei mi ha spinto, a quel punto ho reagito spingendola anch'io». «Le ho dato poi anche un calcio per allontanarla, ma non era così forte - ha aggiunto - Lei è caduta e si lamentava, così io le ho chiesto se stava bene e mi sono offerto di portarla in ospedale ma lei ha detto che avrebbe atteso la madre». Il giovane ha negato di aver preso a pugni la compagna. «Le ho dato solo quel calcio», ha insistito, ammettendo poi che in passato «ci sono stati tra di noi altri momenti di tensione; le ho dato qualche schiaffo ma nulla più». Sarà decisiva a questo punto la versione che fornirà la 20enne Rosaria Aprea, ricoverata in prognosi riservata all'ospedale di Caserta. Stamani gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta non l'hanno potuta sentire viste le sue condizioni fisiche e psicologiche.
FOLLIA SENZA RAGIONE (di Claudio Coluzzi) Una follia, senza ragione, senza giustificazione, senza freni. Contro la ragazza che diceva di amare al di sopra di ogni altra cosa. Rosaria Aprea, 20 anni di Macerata Campania nel Casertano, bellissima e piena di vita è ora in prognosi riservata nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Caserta.
Ed è qui che gli inquirenti la dovrebbero ascoltare in giornata, compatibilimente con le sue condizioni, per fare luce sulla drammatica storia di gelosia e violenza. Intanto, il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Giuseppe Meccariello, sta ascoltando, in carcere, Antonio Caliendo, il 27 anni, di Casal di Principe, che con i suoi calci ha ridotto in fin di vita la convivente. L'uomo deve rispondere di tentato omicidio. Anche se, per fortuna e grazie a due interventi chirurgici, nella tarda serata di ieri i medici hanno escluso rischi estremi. La donna resta in gravissime condizioni. In un primo intervento durante la notte le è stata asportata la milza, in un secondo durato diverse ore, è stata bloccata un’emorragia interna.

Nessun commento:

Posta un commento