domenica 3 febbraio 2013

Il Carnevale entra nel vivo a Erbusco

La prima edizione risale addirittura al 1954. Il miracolo economico del secondo dopoguerra, a Erbusco, non era ancora arrivato. Per lasciarsi alle spalle, almeno qualche giorno, le difficoltà quotidiane, il presidente del circolo «Combattenti e reduci» di Erbusco, il maestro Carlo Lussignoli, decise di fondare la «Compagnia del buonumore». Il giorno di Carnevale un gruppo di buontemponi marciò verso la vicina frazione di Pedergnano. Signorilmente vestiti con frac neri e rossi, gli erbuschesi presero a
misurare la torre del piccolo borgo, scuotendo ripetutamente la testa: «Le strade sono troppo piccole per automobili e camion. Dobbiamo abbattere la torre». La protesta popolare richiamò mezzo paese. Dopo alcune ore di tensione, i (presunti) tecnici del Comune annunciarono la quadratura del cerchio: «Abbatteremo solo la parte inferiore della torre, lasciando intatta... la parte superiore».Nasce così la tradizione del «Carnevale di Erbusco», la festa di carri e mascherine più partecipata della Franciacorta (10mila visitatori l'anno scorso): a distanza di quasi sessant'anni continua a occupare un posto d'onore nelle manifestazioni dell'Ovest bresciano. Andata in soffitta la «Compagnia del buonumore», da un lustro il testimone è passata all'associazione «Arlecchino nel paese delle bollicine». Per le vie del borgo sono comparse decine di maxicartelloni che riproducono mascherine, stelle filanti e tanto altro ancora. Domenica l'appuntamento è al centro commerciale «Le Porte Franche», con un pomeriggio dedicato a mascherine, artisti di strada, trampolieri, saltimbanchi e truccabimbi. Da venerdì 8 a martedì 12, invece, un tendone coperto di 500 metri quadrati posto all'interno dell'oratorio «San Domenico Savio» ospiterà la «Sagra degli gnocchi», concerti musicali, concorsi di costumi, mascherine e la classica lotteria. «Il clou resta comunque il martedì pomeriggio - spiega Angelo Saderi, presidente di «Arlecchino nel paese delle bollicine» - con la sfilata dei carri da tutta la Lombardia. Noi, come associazione, siamo in una dozzina: dopo aver costruito carri per tanti anni, abbiamo deciso di impegnare gran parte del nostro tempo libero per continuare a portare avanti lo spirito di festa e allegria che, ad Erbusco ma non solo, è sinonimo di Carnevale».fonte:giornaledibrescia.it

Nessun commento:

Posta un commento