lunedì 11 febbraio 2013

Oggi Bersani arriva a Bergamo «La Lega ha tradito, noi concreti»


Luigi Bersani, oggi da Bergamo, imbocca la strada dell'ultima salita, quella che porta alla Cima Coppi e al traguardo di una tornata elettorale corta e intensa, melliflua ma feroce. Tutto era cominciato dal gasometro di famiglia, atmosfere da bassa padana e da quadro di Hopper. Erano i giorni delle primarie, bastavano la Topolino amaranto e le volute di fumo del toscano per tenere a bada Renzi. Con Berlusconi e Monti la faccenda è diversa, la salita impone di spingere sui pedali, quattro-cinque punti non sono un vantaggio rassicurante e la faccenda del Monte dei Paschi è acido lattico. Ecco perché il leader del centrosinistra affronta con determinazione questo Giro di Lombardia fra quel 35% di indecisi che deciderà vittoria e sconfitta. È qui l'Ohio d'Italia, è qui il senso di tutto. Bersani lo sa e accetta la sfida. Borges diceva che «felicità è il ciclista in fuga, non la premiazione sul traguardo». Ma qui conta essere in fuga il 25 febbraio. «Quando dico che sono in fuga - spiega Bersani - non mi riferisco ai sondaggi ma al fatto che noi siamo più avanti. Da vent'anni, sbagliando, il sistema politico si è basato sulle persone. Non si capisce cosa c'è dietro Berlusconi, cosa c'è dietro Monti, cosa c'è dietro Grillo. Cosa c'è dietro e cosa ci sarà dopo questi leader. Noi siamo dentro un nuovo sistema politico, dietro e dopo di me c'è il Pd. Siamo usciti dai personalismi, da un sistema che dipende dalle persone e non dalle idee. In questo senso sono la lepre. So che esiste la destra, non ho mai detto che avrei vinto. Ma percepisco nella gente la volontà di cambiamento, che si esprime talvolta nella rabbia impotente. Ma anche nella prospettiva di governo che possiamo dare noi. Un governo senza cambiamento sarebbe inutile». 
La Lombardia arriva da 15 anni di Formigoni, resta la roccaforte della Lega che conosce le pieghe delle realtà locali. Come pensa di dare la spallata? 
«Pdl e Lega la spallata se la sono data da soli. In questi vent'anni hanno tradito le esigenze che arrivavano da una realtà dinamica come quella lombarda. Nessuna promessa mantenuta: nè fiscale, nè di legalità, nè di sobrietà democratica. E l'esito è sotto gli occhi di tutti: recessione come nessun altro in Europa, finanza pubblica in totale squilibrio e micidiale distacco fa politica e cittadini. Noi risponderemo alle richieste della regione simbolo del Nord senza raccontare favole, iniettando fiducia attraverso la verità e la concretezza».FONTE:ECODIBERGAMO.IT

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