giovedì 24 gennaio 2013

Droga, trovarla è «facile» per i ragazzi bresciani


Il 14% dei ragazzi bresciani di età compresa tra i 15 e i 19 anni pensa che gli potrebbe capitare di fare uso di droghe. Il 28% crede che potrebbe farsi uno spinello. E per quasi la metà dei ragazzi è molto o abbastanza facile procurarsi marijuana, cannabis o hashish. Il risultato: 25 ragazzi su cento ne hanno fatto uso almeno una volta; 12 su cento l'hanno consumata nell'ultimo mese.«Un quadro
preoccupante», per l'assessore ai Giovani e alle Politiche giovanili della Provincia, Fabio Mandelli. Che Brescia fosse una piazza dove si smerciano grandi quantità di droga non è cosa nuova. Lo è invece l'impianto del progetto «Generazione stupefacente», voluto proprio dall'assessorato guidato da Mandelli. Costato 140mila euro (50 mila arrivati dalla provincia di Brescia e 90mila dal Dipartimento della gioventù), realizzato tra giugno 2011 e agosto 2012, il progetto ha prima analizzato i dati sui sequestri di droga nel Bresciano tra il 2005 ed il 2011, poi scandagliato gli stili di vita e i consumi di sostanze stupefacenti tra i 15-19enni e i 20-34enni. «Il risultato più grande è stato rendere i ragazzi protagonisti con la peer education, un'educazione alla pari», ha spiegato il relatore del progetto, il professore Michele Brunelli dell'Università degli studi di Bergamo. Una volta formati, infatti, gli stessi studenti sono andati nelle altre scuole della provincia per cercare di parlare ai loro coetanei, di comunicare in modo diretto e con le parole dei giovani quali possono essere i reali problemi che il consumo di droga può causare. «Al di là dei danni fisici - ha sottolineato il professor Brunelli - abbiamo cercato di evidenziare anche la pericolosità sociale, i problemi di carattere penale eamministrativo».Circa 1.200 i ragazzi di 16 scuole della provincia di Brescia, da Darfo alla Bassa, che nelle loro classi hanno risposto al questionario; 400, invece, le persone tra i 20 e i 40 anni che sono stati coinvolti per analizzare questa fascia d'età «che non viene mai presa in considerazione» per il professor Brunelli.L'esito? «Un altissimo consumo di cocaina in particolare nel settore edile, da parte dei cottimisti per produrre di più ma anche per uso ricreazionale nel fine settimana», ha spiegato Brunelli. Non solo. Il 72% di imprenditori e liberi professionisti ha dichiarato di aver provato marijuana, hashish e cannabis, così come il 66% degli artigiani ed il 56% degli operai.

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