domenica 27 gennaio 2013

GIORNATA MEMORIA, BERLUSCONI: "FASCISMO FU UNA DITTATURA, FRASI FALSE SU DI ME"


MILANO - A oltre 60 anni dalla tragedia delle stragi tedesche l'Italia ricorda l'orrore della Shoah. Un "treno della memoria" diretto ad Auschwitz con partenza da Firenze. L'inaugurazione del Memoriale della Shoah al binario 21 della Stazione centrale di Milano. Un incontro contro il razzismo a Roma e una cerimonia al monumento nazionale della Risiera di San Sabba, a Trieste. Oggi, "Giorno della Memoria", l'Italia intera ricorda l'Olocausto: una ricorrenza che - avverte il ministro degli Esteri, Giulio Terzi - rappresenta "un monito per la nostra e per le generazioni future, per chi vuole evitare il ripetersi di immani tragedie e di grande vergogna per l'umanità". Era il 27 gennaio 1945 quando il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dai sovietici: dal 2001, ogni anno in quella data, anche l'Italia come altri paesi, ricorda le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, della Shoah e coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati. "Razzismo neonazismo, antisemitismo e xenofobia" sono sentimenti mai sopiti, che oggi trovano "terreno fertile in rete", ricorda il ministro per la Cooperazione internazionale e integrazione, Andrea Riccardi. Nessuna privacy dunque "per gli autori di post antisemiti": "a una vera e propria offensiva di odio razziale su internet, bisogna rispondere con risposte efficaci e globali". 
BERLUSCONI: «FASCISMO FU UNA DITTATURA»  «Non ci pu• essere alcun equivoco sulla dittatura fascista, lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente». Lo ha precisato Silvio Berlusconi ritornando con una dichiarazione sulle sue parole di questa mattina sul fascismo. 
«SPECULAZIONI DELLA SINISTRA» «Mi spiace che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale». Lo afferma Silvio Berlusconi commentando le critiche a lui rivoltegli dopo le sue dichiarazioni di stamani a Milano su Mussolini e il fascismo.
«IO AMICO STORICO DI ISRAELE» Silvio Berlusconi rivendica il proprio ruolo di «amico storico di Israele». Lo fa in una dichiarazione dopo le polemiche che sono seguite alle sue parole di stamani su Mussolini. «Le mie analisi storiche - afferma Berlusconi - sono sempre state fondate sulla condanna delle dittature: mi rammarico perciò di non aver esplicitato questo dato fondamentale in una delle tante risposte volanti che ho dato stamani alle tante domande dei giornalisti che mi premevano all'ingresso del Museo dell'Olocausto». «Non ci può essere alcun equivoco sulla dittatura fascista - prosegue l'ex premier - lo ribadisco, anche se pensavo che questo dato fosse chiaro per tutta la mia storia politica passata e presente». «Rivendico anche il mio ruolo di amico storico di Israele - si legge ancora nella dichiarazione - unico presidio di libertà e di democrazia nel Medio Oriente. Nulla può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, che è la convinzione di una vita, testimoniata più volte nel corso degli anni». «Mi spiace peraltro - conclude Berlusconi - che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale».

BERLUSCONI A MILANO Silvio Berlusconi è arrivato a Milano per partecipare alla commemorazione della Giornata della memoria, nella Fondazione Museo della Shoah, in via Ferrante Aporti. Alla stessa cerimonia è prevista la partecipazione del presidente del Consiglio, Mario Monti, oltre che del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e di altre autorità.
Per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma «il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa». Lo ha detto Silvio Berlusconi alla Giornata della Memoria a Milano. L'Italia 'non ha le stesse responsabilità della Germanià ma 'ci fu una connivenza che all'inizio non fu completamente consapevole'. 
«Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono - ha proseguito -, solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero». Berlusconi ha spiegato che «l'Italia preferì essere alleata alla Germania di Hitler piuttosto che contrapporvisi» e «dentro questa alleanza ci fu l'imposizione della lotta contro gli ebrei».
BERLUSCONI: "LA MIA VITA CAMBIATA DOPO AUSCHWITZ"  «La mia vita è cambiata dopo aver visitato Auschwitz, impossibile immaginare cosa possa essere accaduto, non ci sono parole e ritengo sia doveroso mantenere il ricordo vivo». Lo ha detto Silvio Berlusconi a margine della cerimonia di commemorazione della Giornata della memoria a Milano. «È doveroso mantenere il ricordo vivo anche con iniziative, come questa - ha aggiunto - perchè anche i ragazzi, i cittadini di domani possano capire cosa è successo affinchè questo non possa essere mai più neppure immaginato».
MONTI: "RISCHIO ANTISEMITISMO" «Il rischio della segregazione e dell'antisemitismo è ancora ben presente». Lo ha detto il premier Mario Monti dopo aver visitato, al binario 21 della stazione di Milano, i convogli con i quali furono deportati gli ebrei milanesi verso i capi di sterminio. Monti è in compagnia della moglie Elsa. «Dobbiamo essere molto attenti, fare in modo che questi focolai, che ogni tanto ritornano, non possano dar luogo a tragedie che l'umanità non deve più vivere». È quanto ha detto il premier Mario Monti oggi a Milano alla cerimonia nel Giorno della Memoria. 
STRETTA DI MANO TRA MONTI E BERLUSCONI Cordiale stretta di mano e una breve conversazione tra il premier Mario Monti e il suo predecessore Silvio Berlusconi stamani a Milano prima dell' inizio della cerimonia di inaugurazione del museo della Shoah in Stazione Centrale. 
Monti e Berlusconi si sono stretti la mano davanti al palco, dove sono seduti insieme alle altre autorità. Alla cerimonia sono presenti, tra gli altri, anche il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, il presidente della Regione Roberto Formigoni, il leader della Cgil Susanna Camusso, il sindaco Giuliano Pisapia e l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola. 
LE CITTÀ ITALIANE E l'Italia che condanna oggi sarà unita "per non dimenticare". Appuntamento dunque a Milano dove sarà inaugurato il Memoriale della Shoah, al binario 21 della Stazione centrale, da dove partivano i vagoni ferrati con i deportati per Auschwitz e gli altri campi di concentramento. Interverranno, tra gli altri, il premier Mario Monti, il ministro Riccardi e Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz: a 13 anni fu fatta salire sui vagoni ferrati dal binario 21 per arrivare nei campi di sterminio. E' una delle 13 sopravvissute sulle 775 partite con i treni diretti. Nel corso della cerimonia, si legge in una nota dell'Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali (Unar), Riccardi presenterà il libro "Testimonianza-Memoria della Shoah a Yad Vashem", prima traduzione italiana, a cura dell'Unar, di "To Bear Witness", testo redatto nel 2005 dallo storico istituto per documentare, attraverso la storia dello Yad Vashem, "il periodo più drammatico vissuto dal popolo ebraico e da tutta l'Europa". A Firenze cinquecento studenti si ritroveranno alla stazione per percorrere il "viaggio della memoria" verso Auschwitz: "vedere i campi di sterminio è un'esperienza che segna la vita", afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. A Lecce invece verrà inaugurata una mostra del fotografo Massimo Spedicato, sui lager di Auschwitz e Birkenau. A Roma, al museo Maxxi, appuntamento con "Dosta!", la campagna coordinata e finanziata dall'Unar: al centro del dibattito il Porrajmos, lo sterminio di oltre mezzo milione di Rom e Sinti compiuto dal nazismo durante la seconda guerra mondiale. A Trieste, infine, la cerimonia "solenne" nel monumento nazionale della Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio nazista in territorio italiano.

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