venerdì 4 gennaio 2013

Dakar, 2 bresciani al via della sfida impossibile

La chiamano la «sfida all'impossibile». 
E' quanto di più duro e difficile si possa immaginare per una gara con i motori. La Dakar, edizione 2013, rinnova da sabato 5 gennaio il suo mito per la trentacinquesima volta, la quinta consecutiva dal trasloco in Sudamerica e quest'anno ha «catturato» due bresciani, piccola ma significativa rappresentativa su 30 italiani iscritti alla rally raid.Gli intrepidi bresciani che hanno deciso di sfidare il deserto di Atacama, la giungla preamazzonica, l'asprezza e l'altitudine delle Ande, deserti sabbiosi, pantani indescrivibili
in un susseguirsi di prove speciali e tratti molto impegnativi sono Alex Botturi e Alex Caffi. Il primo, lumezzanese, è un centauro che sarà in sella ad una Husqvarna dopo aver ben impressionato lo scorso anno al suo debutto nella competizione. Fu ottavo, miglior debuttante in una gara molto esigente. E quest'anno Botturi vuol migliorare il piazzamento dello scorso anno, e perché no, puntare al podio. Per far questo sfida anche la sorte dal momento che l'organizzazione gli ha assegnato il numero 17.Il secondo è un pilota esperto, ha calcato il palcoscenico della Formula 1 a cavallo fra anni '80 e '90, ed è alla seconda partecipazione alla Dakar. L'esordio fu sperimentale a bordo di una Fiat Panda. Non riuscì a terminare l'impresa, e vuole rimediare a questo handicap provando ancora una volta l'impresa. Stavolta Caffi, registrato dall'organizzazione come monegasco, ha scelto un camion, un Unimog Mercedes che avrà il numero 537.La gara che partirà domani da Lima, in Perù per concludersi sabato 19 a Santiago del Cile è difficile e molto pericolosa. Lo provano drammaticamente i 60 lutti delle precedenti edizioni. Meno tragico ma ugualmente drammatiche le disavventure dei piloti che si sono persi nelle lande deserte.

fonte:giornaledibrescia.it

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