lunedì 14 gennaio 2013

Sesso: quando diventa una malattia?


Non tutti sono semplicemente «donnaioli». Quand'è che la fissazione per il sesso diventa una vera e propria malattia, paragonabile alla dipendenza da sostanze stupefacenti e dall'alcol? A rispondere alla domanda ci ha pensato un gruppo di ricercatori dell'University Califonia di Los Angeles (UCLA), dopo aver
esaminato il comportamento di 200 persone ha tratteggiato i sintomi del «disordine ipersessuale» sulle pagine del Journal of Sexual MedicineI ricercatori sottolineano che non vogliono trasformare comportamenti comuni - come quello di fare molto sesso - in disturbi mentali: l'obiettivo, piuttosto, è definire con precisione le «spie» a cui si deve fare attenzione per capire se si sta, appunto, oltrepassando il limite.In particolare, spiegano i ricercatori, a fare la differenza tra chi è appassionato di sesso e chi, invece, risulta malato di sesso è l'incapacità di pensare alle conseguenze delle proprie azioni, proprio come in altri tipi di dipendenza, ignorando le ripercussioni a cui il comportamento attuato può dar vita. «Si possono prendere in considerazione le conseguenze per un momento, ma in qualche modo il bisogno di sesso è più importante, e si finisce con lo sceglierlo anche in situazioni in cui la decisione presa può causare problemi rilevanti come la perdita del lavoro, problemi di relazione o difficoltà finanziarie», spiegano i ricercatori.In particolare secondo i ricercatori dell'UCLA è a rischio di «disordine ipersessuale» chi, per un periodo di almeno sei mesi, ha avuto «ricorrenti e intense fantasie sessuali, forte impulso sessuale e comportamenti sessuali» che non dipendono dall'uso di altre sostanze, come droghe o alcol, e che possono arrivare a causare «disagio o interferire con alcuni aspetti della vita del paziente, come il lavoro o la vita sociale».Ecco i sintomi descritti dai ricercatori: avere fantasie sessuali ricorrenti e intense, forti impulsi sessuali e comportamenti sessuali da almeno sei mesi; fare ricorso a quantità eccessive di sesso, spesso per far fronte allo stress; se la fissazione per il sesso interferisce con la vita quotidiana, ad esempio con il lavoro o con la vita sociale; se ci si sente fuori controllo e si sente di dover agire in base alle pulsioni sessuali anche in situazioni in cui questo potrebbe causare danni come la perdita del lavoro, problemi di relazione o di difficoltà finanziarie; se le fantasie sessuali, gli impulsi e i comportamenti sessuali attuati non vengono veicolati da droghe o alcol o da altri disturbi mentali.

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