mercoledì 9 gennaio 2013

La cassa integrazione frena ancora


Non è necessariamente una buona notizia, perché il dato deve essere contestualizzato. Ma certo il ricorso alla cassa integrazione in provincia di Brescia sta lentamente diminuendo; un dato in controtendenza rispetto a quanto avviene a livello nazionale.Secondo le statistiche diffuse dall'Inps, infatti, nel corso del 2012 sono state autorizzate a Brescia 44 milioni di ore di cig, contro i quasi 47 milioni del 2011 e i 60 milioni del 2010, anno del record storico bresciano.Nel mese di dicembre le ore totali sono state 1,45 milioni, in netto calo tanto rispetto allo stesso mese del 2011 (4,84 milioni), quanto in confronto al dato di novembre (5,18 milioni).La contrazione interessa soprattutto la cig straordinaria: le ore chieste dalle
imprese bresciane sono passate da 26,6 a 17,8 milioni. Resta sostanzialmente stabile la richiesta di cassa in deroga (circa 8,7 milioni di ore), mentre cresce il ricorso alla cig ordinaria (da 12,3 a 17,4 milioni; un dato comunque molto lontano dai 36 milioni del 2009, anno dell'esplosione della crisi).In Italia, invece, nel 2012 è stata raggiunta quota 1.090,6 milioni, contro i 973,2 milioni del 2011 (+12,1%). A livello nazionale è stato quindi superato il 2009 (913,6 milioni) e ci si è tristemente avvicinati al record del 2010 (1.197 milioni).A Brescia, invece, il dato dello scorso anno si inquadra all'interno di un trend discendente. Il calo del 2012 fa infatti seguito alla riduzione del 30% che ha caratterizzato il 2011.Ma la lettura di questi numeri deve essere fatta con prudenza almeno per tre motivazioni.In primo luogo, nonostante la contrazione della richieste, le ore di cig autorizzate nel Bresciano incidono ancora molto pesantemente sull'operatività delle aziende e sulla busta paga dei dipendenti. Siamo infatti molto lontani dai livelli di ricorso alla cig che hanno caratterizzato gli anni precedenti la crisi. Prima del 2009 venivano richieste a Brescia mediamente 5 milioni di ore di cassa.Una secondaconsiderazione invita alla cautela. I dati diffusi dall'Inps riguardano le ore chieste dalle imprese e autorizzate dall'istituto, non quelle effettivamente utilizzate. Possiamo quindi pensare che le aziende abbiano chiesto meno cassa anche perché, negli scorsi anni, hanno poi utilizzato circa il 50% di quanto richiesto. Perun'analisi più completa è necessario attendere il dato del «tiraggio», ossia quello relativo al reale ricorso alla cassa.Infine, una terza e ultima riflessione. Il calo della cassa integrazione potrebbe non essere un dato positivo a livello occupazionale e sociale. Se è vero, infatti, che sta diminuendo il ricorso agli ammortizzatori sociali, è altrettanto vero che questo rischia di tradursi in un incremento della disoccupazione, specialmente giovanile.Numerose aziende, infatti, hanno chiuso i battenti, e tanti bresciani sono oggi senza lavoro. Anche in questo caso, quindi, è opportuno attendere la diffusione del dato sulla disoccupazione per capire quanti lavoratori sono passati dall'assegno integrativo all'indennità per mancanza di impiego.

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