venerdì 11 gennaio 2013

Uccise l'ex lavapiatti, conferma dell'ergastolo

Conferma dell'ergastolo per Gioacchino Farruggio, il 47enne ristoratore che il 28 giugno 2011 uccise a colpi di pistola il suo ex lavapiatti, un 19enne marocchino. Dopo 4 ore di camera di consiglio la corte d’appello di Brescia ha infatti confermato la sentenza di primo grado che condannava al carcere a vita il padre del titolare del ristorante «Gattopardo» di Desenzano del Garda. Reo confesso, Farruggio doveva rispondere di
omicidio premeditato, aggravato dai motivi abietti e futili. Il delitto fu l’epilogo di screzi e tensioni con l’ex dipendente, che aveva lavorato nel locale pochi mesi prima.Imaad El Kaloouli, la vittima, il 28 giugno 2011 incontrò al ristorante l’ex datore di lavoro per discutere i termini della liquidazione. Sembrava che un accordo fosse stato raggiunto. Ma una volta al ristorante l’immigrato, che aveva portato con sè una consulente del lavoro, trovò Farruggio con una pistola sul tavolo, coperta da un tovagliolo.La discussione degenerò in un battibaleno. Per l’avvocato Alberto Scapaticci, difensore con la collega Tiziana Scepi dell’imputato, Farruggio fu provocato. Il 19enne strappò l’assegno proprio sotto i suoi occhi. Dall’arma (detenuta illegalmente) partirono 11 colpi. Cinque raggiunsero il giovane. Anche la consulente fu ferita di striscio.

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